29 – Le origini dell’italiano vero con Marco Cappelli

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Blog in italiano

Tempo di lettura: 6 min

Trascrizione episodio disponibile: clicca <qui>

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Bentornati Italiani Veri,

ricordate l’episodio sulla città di Bergamo? Visti i vostri numerosi feedback entusiastici, abbiamo pensato di parlare ancora un po’ di storia, dedicandoci alla storia dell’italiano, per scoprire l’origine “insospettabile” di molte nostre parole; infatti l’italiano non deriva solo dal greco e dal latino, ma anche da antiche popolazioni nordiche come gli ostrogoti e i longobardi che hanno lasciato traccia nella nostra lingua.

Per farlo abbiamo invitato un super ospite mai visto: il nostro “collega” Marco Cappelli che con il suo podcast “Storia d’Italia” cattura l’attenzione di migliaia di followers ogni settimana di cui un terzo stranieri che “prendono due piccioni con una fava” imparando in un colpo solo, grazie a Marco, italiano e storia!

Partiamo con un chiarimento riagganciandoci all’episodio sulla storia di Bergamo, ricordate la storia del leone di San Marco, simbolo della Serenissima? Era posto su monumenti ed edifici con il libro aperto o chiuso a seconda dei rapporti tra Venezia e le città sotto il suo dominio. L’interpretazione data dagli studiosi al simbolo del libro resta oggetto di dibattimento, noi ci siamo rifatti ad uno studio condotto dall’Università di Bergamo che riporta che le città uscite dal controllo della Serenissima avevano scalpellinato il libro aperto per dimostrare che non erano più sottomesse a Venezia, mentre a Bergamo tutte queste incisioni sono rimaste intatte fino ai giorni nostri proprio perché Bergamo rimase sempre in buoni rapporti con Venezia.

Oggi invece scopriremo insieme a voi, molte cose interessanti sull’origine dell’italiano vero! Vi ricordate l’episodio sulle doppie? Tra le altre cose, si parlava delle parole che contengono zio e zia che di regola non vogliono il raddoppio della z, ma con diverse eccezioni (ad esempio razzia)…e sapete perché? Perché queste ultime non derivano dal greco o dal latino, ma da altre lingue di popolazioni che nei secoli hanno invaso l’Italia e influenzato la lingua italiana (la parola razzia ad esempio è di origine araba!).

Dal II al V secolo d. C. in Italia ci sono le invasioni barbariche: molte tribù germaniche si riversano in Italia, inizialmente per fini di saccheggio, per poi divenire stanziali e assumere la portata di vere e proprie migrazioni di interi popoli.

Si formano così i Regni romano-barbarici che pongono fine all’impero romano d’occidente con la deposizione dell’imperatore Romolo Augustolo nel 476 d.C. per mano del re degli Unni Odoacre. Tra queste popolazioni ci sono gli Ostrogoti, che sconfiggono Odoacre e si insediano in Italia per una sessantina d’anni e che poi, a loro volta sconfitti, verranno assorbiti e fusi con la popolazione locale.

Cubo ricorda un modo di dire attualissimo e… antichissimo: quando qualcuno parla senza farsi capire, perché magari è poco chiaro o confuso, o perché parla di argomenti troppo difficili o non noti a chi ascolta, gli si dice: “Ma parli ostrogoto?”, “Non parlare ostrogoto” o “Per me è ostrogoto!”; e questo deriva proprio dal fatto che i romani del V secolo, che si ritrovarono a condividere il territorio con gli ostrogoti, non riuscivano a comprenderli perché non ne conoscevano la lingua, da allora l’espressione è rimasta nell’uso proprio ad indicare l’incapacità di comprendere ciò che si ascolta.

Noi oggi, invece, conosciamo piuttosto bene il goto grazie ad un libro del IV secolo: la Bibbia di Ulfila, un religioso che conosceva sia il greco che il goto e, volendo convertire i goti al cristianesimo, tradusse la bibbia dal greco al goto inventando addirittura un alfabeto, prima ancora della versione “Vulgata” in lingua latina.

Grazie a questo libro possiamo tracciare quali parole italiane derivano dal goto, molte delle quali sono di carattere militare o piuttosto violente, del resto gli ostrogoti erano un esercito!

Facciamo una carrellata?: albergo (in goto significava rifugio, fortezza), astio (contesa), banda (gruppo organizzato di persone), bega (lite, usato soprattutto al nord anche il verbo begare come sinonimo di litigare), guardia, elmo, rocca. Gli ostrogoti ci hanno lasciato anche parole meno cruente come: fiasco (la bottiglia del vino tipico delle tavole contadine e delle osterie), zuppa (minestra calda a base di verdure). Quest’ultima parola forse è di origine longobarda, il goto infatti non è l’unica lingua germanica antica ad avere influenzato l’italiano.

Un altro popolo che si stabilisce in Italia è appunto quello dei Longobardi che arrivano dall’odierna Ungheria verso la fine del VI secolo d. C., ma a differenza degli ostrogoti non hanno la forza militare per conquistare l’intera penisola, così l’italia viene per la prima volta suddivisa in due aree non omogenee dominate una dai romani e una dai longobardi, come una scacchiera. Da qui l’origine di quella parcellizzazione dell’Italia in molti Stati per buona parte della sua storia (l’unità d’Italia avverrà solo nel 1861).

Il regno dei Longobardi durerà due secoli al nord e cinque secoli al centro-sud. Oggi al sud ci sono paesi che conservano nomi come “Sant’Angelo dei lombardi” o “Guardia Lombardi” appunto dal nome Longobardo trasformato poi in Lombardo (da cui deriva anche il nome della nostra regione: la Lombardia) come ci aveva ricordato Sonia, la cugina di Cubo, nell’episodio in cui era stata ospite.

Sapevate che la strada delle banche a Londra si chiama Lombard Street?

Perché i primi banchieri del Medioevo erano italiani, soprattutto del centro nord, in particolare della Toscana, che a quel tempo però si chiamavano lombardi.

Non è un caso se la parola banca deriva dal longobardo (originariamente non significava, come oggi, il luogo dove ci si reca per fare le varie operazioni finanziarie, ma la panca su cui ci si sedeva per fare gli affari).

L’influenza dei longobardi sulla lingua italiana è notevole perché queste popolazioni si sono state fermate molto a lungo in Italia, e anche dopo la conquista da parte di altri popoli, di fatto non se ne sono mai andate, fondendosi con la popolazione locale.

Anche i longobardi come i goti, ci hanno lasciato molte parole violente, come arraffare (afferrare, strappare con violenza), arruffare (mettere in disordine, scompigliare), bara (cassa dove si mettono i morti); berlina (pena infamante in cui si esponeva all’umiliazione pubblica in piazza una persona che aveva commesso un reato; oggi resta solo l’espressione mettere alla berlina in senso figurato, che significa “rendere qualcuno ridicolo di fronte a tutti”), faida (vendetta incrociata, per cui si uccidono esponenti della famiglia nemica che poi a sua volta uccide membri della prima famiglia, è una forma di vendetta purtroppo usata dalla mafia ancora oggi soprattutto in Calabria e l’espressione deriva proprio dal diritto longobardo per il quale ad un torto si rispondeva con un altro torto), guidrigildo (il prezzo della vendetta nel diritto longobardo, cioè l’equivalente in denaro che si chiedeva come risarcimento per l’uccisione di un famigliare, quindi il valore di un uomo.).

Altri termini longobardi sono: palla, scherzarerussare, e inaspettatamente pizza! Come ci insegna lo storico torinese Alessandro Barbero, nell’antichità greco-romana si mangiava una focaccia cotta al forno che si chiamava “pita”, e sembra che i longobardi facessero fatica a pronunciare la lettera “t” per cui dicevano “piza” che nel tempo è arrivata fino a noi con il raddoppio della lettera z: pizza!

Insomma la parola italiana forse più famosa al mondo deriva dai longobardi!!!

Quest’oggi abbiamo imparato davvero molte cose interessanti, la prima è certamente quella che il nostro vocabolario attuale è stato fortemente influenzato anche da lingue diverse dal greco e dal latino, le quali pur avendo avuto il sopravvento su di esse hanno conservato davvero moltissime espressioni germaniche, facendole proprie; la seconda è che nelle nostre vene scorre anche sangue ostrogoto e longobardo a riprova, se ce ne fosse ancora bisogno, del fatto che su questa terra siamo tutti una grande famiglia!

Ringraziamo calorosamente Marco Cappelli e invitiamo tutti voi “parenti” a seguirlo sul suo sito www.italiastoria.com!

By Sara

Episodio con sottotitoli e trascrizione disponibile: clicca <qui>

 

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Blog in Inglese

Reading time: 7 min

Full transcripts available: click <here>
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Welcome back Italiani Veri,

Do you remember l’episodio sulla città di Bergamo? (the past episode about the city of Bergamo)? Given your numerous enthusiastic feedback, we thought to speak a little more history, dedicating ourselves to the history of Italian, to discover the “unexpected” origin of many of our words; in fact, Italian does not only derive from Greek and Latin, but also from ancient Nordic populations such as the Ostrogoths and Lombards who have left traces in our language as well.

To do this we invited a super guest never seen: our “colleague” Marco Cappelli who with his  podcast “Storia d’Italia” (History of Italy) captures the attention of thousands of followers every week including the third of foreigners who “prendono due piccioni con una fava” (“they take two birds with one broad bean” !”, or as we might say in English kill two birds with one stone) by learning both Italian and history in one fell swoop, thanks to Marco!

Let’s start with a clarification by revisiting the episode on the history of Bergamo. Remember the story of the lion of San Marco; the symbol of La Serenissima (The Republic of Venice is traditionally known as “La Serenissima”) It was placed on monuments and buildings with the book open or closed depending on the relationship between Venice and the cities under its dominion. The interpretation given by scholars to the symbol of the book remains the subject of debate, we have referred to a study conducted by the University of Bergamo which reports that the cities that came out of the control of the Serenissima Republic had chiseled the open book to show that they were no longer submissive in Venice, while in Bergamo all these engravings have remained intact to the present day precisely because Bergamo always remained in good relations with Venice.

Today, however, we will discover with you many interesting things about the origin of true Italian! Do you remember the episode about doubles? Among other things, there was talk of the words that contain zio and zia who as a rule do not want the doubling of the letter z, but with several exceptions for example “razzia” (meaning raid) … and do you know why? Because the latter do not derive from Greek or Latin, but from other languages ​​of populations that have invaded Italy over the centuries and influenced the Italian language (for example, the word “razzia” is actually of Arabic origin!).

In Italy from the second to the fifth centuries AD there are the invasioni barbariche (barbarian invasions): many Germanic tribes pour into Italy, initially for the purpose of looting, then they become permanent so they take on the scope of real migrations of entire peoples.

Thus were formed the Roman-Barbarian Kingdoms that put an end to the Western Roman Empire with the deposition of the emperor Romulus Augustolo in 476 AD at the hands of Unni Odoacre (Odoacre Huns). Among these populations are the Ostrogoti (Ostrogoths), who later defeat Odoacre and settle in Italy for about sixty years and who, in turn defeated, will be absorbed and merged with the local population.

Cubo remembers a very current and … very ancient saying: when someone speaks without making himself understood, because perhaps it is unclear or confused, or because he talks about topics that are too difficult or not known to the listener, he is told: “Ma parli ostrogoto?” (“Do you speak Ostrogoth?”) , “Non parlare ostrogoto” (“Don’t speak Ostrogoth”) or “Per me è ostrogoto!” (“To me it is Ostrogoth!”, or as we might say in English “It is all Greek to me”); and this derives from the fact that the 5th century Romans, who found themselves sharing the territory with the Ostrogoths, were unable to understand them because they did not know the language, since then the expression has remained in use precisely to indicate the inability to understand what someone hears.

We today, on the other hand, know the Gothic quite well thanks to a book from the 4th century: Bibbia di Ulfila (the Bible of Ulfila – The Gothic Bible), a religious person who knew both Greek and Gothic and, wanting to convert the Goths to Christianity, translated the Bible from Greek into Gothic by even inventing an alphabet, even before the  versione “Vulgata” (“Vulgate” version) existed in Latin.

Thanks to this book we can trace which Italian words derive from the Goth, many of which are military or rather violent in nature, since the Ostrogoths were an army!

Let’s review some of their terms: albergo (in goto significava rifugio, fortezza) (in goth meant refuge, fortress), astio (contesa) (hatred or contention), banda (gruppo organizzato di persone in English gang organized group of people), bega (lite, usato soprattutto al nord anche il verbo begare come sinonimo di litigare) (quarrel, used especially in the north also the verb begare as a synonym for quarreling), guardia, elmo, rocca (guard, helmet, fortress). The Ostrogoths have also left us less bloody words such as: fiasco (la bottiglia del vino tipico delle tavole contadine e delle osterie) (the bottle of wine typical of country tables and taverns), zuppa (minestra calda a base di verdure) soup (hot vegetable soup). This last word is perhaps of Lombard origin, in fact the Gothic is not the only ancient Germanic language to have influenced Italian.

Another people who settled in Italy is the Longobardi  (Lombards) who arrived from today’s Hungary towards the end of the 6th century AD, but unlike the Ostrogoths they do not have the military strength to conquer the entire peninsula, so Italy is for the first time divided into two non-homogeneous areas dominated by the Romans and one by the Lombards, like a chessboard. Hence the origin of that fragmentation of Italy that has existed in many states for most of its history. (the unification of Italy not take place until 1861).

The Lombard kingdom will last two centuries in the north and five centuries in the center-south. Today in the south there are areas that keep names such as ““Sant’Angelo dei lombardi” or “Guardia Lombardi” precisely from the Lombard name which was later transformed into Lombardo (from which the name of our region also derives: Lombardy) as Sonia, Cubo’s cousin, had reminded us in the episode in which she was a guest.

Did you know that the bank street in London is called Lombard Street?

Because the first bankers of the Middle Ages were Italians, especially from the center and north, in particular from Tuscany. At that time, however, they were called Lombards.

It is no coincidence that the word banca (bank) derives from the Lombard (originally it did not mean, as today, the place where you go to do the various financial transactions, but the seating bench on which you sat down to do business).

The influence of the Lombards on the Italian language is remarkable because these populations stopped for a very long time in Italy, and even after the conquest by other peoples, in fact they never left, hence merging with the local population.

Even Lombards, like the Goths, have left us many violent words, such as arraffare (afferrare, strappare con violenza) grabbing (grabbing, tearing violently), arruffare (mettere in disordine, scompigliare) ruffling (messing up, messing up), bara (cassa dove si mettono i morti) coffin (box where the dead are placed); berlina (pena infamante in cui si esponeva all’umiliazione pubblica in piazza una persona che aveva commesso un reato; oggi resta solo l’espressione mettere alla berlina)  sedan (infamous punishment in which a person who had committed a crime was exposed to public humiliation in the square; today only the expression remains “mettere alla berlina” (to put the sedan) in a figurative sense, which means “to make someone ridiculous in front of everyone”), faida feud ( crossed revenge, for which exponents of the enemy family are killed which then in turn kills members of the first family, is a form of revenge unfortunately used by the mafia still today especially in Calabria and the expression derives from the Lombard law for which a wrong was answered with another wrong), guidrigildo (the price of revenge in Lombard law, that is the equivalent in money that was asked for compensation for the killing of a family member, therefore, in essence, the value of a man.).

Other Lombard terms are: palla, scherzarerussare (ball, to joke, to snore), and unexpectedly pizza! As the Turin historian Alessandro Barbero teaches us, in Greek-Roman antiquity we used to eat a baked focaccia called “pita”, and it seems that the Lombards had difficulty pronouncing the letter “t” for which they said “piza” which over time it has come down to us with the doubling of the letter z: pizza!

In short, the Italian word perhaps most famous in the world derives from the Lombards!!!

Today we have learned many interesting things, the first is certainly that our current vocabulary has also been strongly influenced by languages ​​other than Greek and Latin, which despite having had the upper hand over them, have retained very many Germanic expressions, making them their own; the second is that in our veins also Ostrogoth and Lombard blood flows to prove, if it were still needed, the fact that on this earth we are all a big family!

We warmly thank Marco Cappelli and invite all of you “relatives” to follow him on his website www.italiastoria.com!

By Kevin (ItalianRocks)

 

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