10 giugno
Il 10 giugno del 1981 è tristemente famoso per La tragedia di Vermicino (località in provincia di Frascati vicino a Roma): rientrando a casa, alle sette di sera di mercoledì 10 giugno, il piccolo Alfredo Rampi di soli 6 anni cade in un pozzo artesiano, profondo 80 metri nelle campagne di Vermicino. Un pozzo artesiano è un pozzo naturalmente effluente: le acque sotterranee arrivano in superficie senza ausili meccanici (pompe sommerse), poiché esse tendono a risalire, zampillando, fino alla quota della linea piezometrica (la quale sovente si trova sopra il piano campagna).
Tre giorni di inutili tentativi per liberarlo tengono con il fiato sospeso milioni di italiani, che seguono la vicenda in TV, grazie a una diretta non-stop di 18 ore della RAI, la prima nella storia della televisione italiana. Purtroppo l’epilogo fu tragico e il piccolo “Alfredino” morì assiderato. Ne nacquero invece da un lato polemiche e dibattiti sui limiti etici del diritto di cronaca, dall’altro la presa di consapevolezza della necessità dello Stato di dotarsi di un corpo in grado di coordinare i soccorsi in situazioni di emergenza; l’anno dopo verrà istituita la Protezione Civile.
Sempre il 10 giugno del 1934 festeggiamo il Primo mondiale per l’Italia (85 anni fa):
La prima edizione del Campionato mondiale di calcio si è disputata nel luglio del 1930 in Uruguay. Hanno vinto i padroni di casa e l’Italia non è tra le 13 nazioni partecipanti. Quattro anni dopo, dal 27 maggio al 10 giugno, il secondo Mondiale si è giocato in Italia, con la presenza di 16 Nazionali, impegnate in 17 incontri.
La competizione planetaria di uno sport, che ha iniziato a diffondersi e a radicarsi nell’immaginario collettivo, si è svolta per la prima volta nel Vecchio continente. Sono nati numerosi club, sono partiti i campionati. Anche il Governo di Mussolini ha scommesso molto sulla manifestazione a fini propagandistici, politici e per rinsaldare l’unità nazionale.
La prima esperienza degli Azzurri non poteva essere migliore. Nella finale di Roma, la squadra allenata da Vittorio Pozzo (con Meazza, Ferraris, Orsi, Monzeglio), ha battuto per 2 a 1 la Cecoslovacchia, con reti di Orsi all’80° e di Schiavio nei supplementari, laureandosi “Campione del Mondo”.
La Nazionale del “Regno d’Italia” si confermerà al vertice del calcio mondiale anche nella successiva edizione del 1938 in Francia.
12 giugno
Il 12 giugno del 1922 nasce a Firenze Margherita Hack, chiamata “la Signora delle stelle”: è stata una delle menti più brillanti del ‘900 nel campo dell’astrofisica e ha dato un grande contributo alla ricerca per lo studio e la classificazione di molte categorie di stelle. E’ stata la prima scienziata a dirigere un Osservatorio Astronomico e ha pubblicato decine di libri. E’ stata una scienziata sui generis (“di genere proprio”, cioè singolare, fuori dal comune), emblema di donna libera e anticonformista. Diceva: “Siamo tutti fatti della stessa materia delle stelle”!
14 giugno
Il 14 giugno del 1837 scompare Giacomo Leopardi: tra i massimi scrittori della letteratura italiana di tutti i tempi e certamente il più grande poeta dell’Ottocento in Italia, tra i principali esponenti del Romanticismo letterario. Nella sua opera risulta centrale il tema dell’infelicità costitutiva dell’essere umano, intesa come legge di natura alla quale nessun uomo può sottrarsi. Moltissime e tutte famose le sue poesie, ricordiamo L’infinito, il sabato del villaggio, A Silvia, La ginestra, Alla luna, Il passero solitario, La sera del dì di festa, La quiete dopo la tempesta…
Con l’augurio di una buona settimana vi lasciamo con…
L’INFINITO
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare |
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